La Bottega del Vasaio
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«La dura realtà». Il Vangelo che risveglia la vita.
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«La dura realtà». Il Vangelo che risveglia la vita.

Pensieri a margine del brano delle nozze di Cana Gv 2, 1-11

Vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Cana è un fallimento.
Non hanno vino.
È l’esistenza che si svuota di sostanza e senso.

Cana è l’immagine della vita che ti dice male.
La frustrazione, la caduta, il dramma.
Tutte le circostanze che smentiscono lo stare al mondo come qualcosa di promettente e da benedire.

Cana è lo scontro con la realtà nel suo lato ostile e drammatico.

Ci si affanna a cercare una soluzione al tragico della vita.
A volte addormentandosi.
Altre confezionando teorie.
Altre ancora inseguendo l’illusione del paradiso terrestre.


- Risolvi, Gesù
Gli dice la madre.
- Ti rendi conto di quel che chiedi?
Risponde secco il figlio.


C’è la Croce di mezzo.
La questione del tragico della vita la affronterà nel modo più crudo.
Sarà «la sua ora».
Sul Calvario si misurerà una volta per tutte con l’ostilità della vita.
E non si può anticipare nulla.

Solo un segno: abbondanza senza misura.
Sarà la stessa parola della Croce.


Sul Calvario il dramma della vita non sarà risolto.
Solo affrontato.
E traboccherà l’amore.
Che è l’unica parola capace di reggere l’urto della tragedia e svegliare le vite.


Foto di Yousaf Abbasi da Pexels

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