Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, i discepoli si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. (At 2, 1-4)
Il vento non sai da dove viene né dove va.
Il vento non viene a comando, decide lui quando, dove, come.
Il vento si sente, ma non si tocca. C’è – eccome se c’è – eppure è invisibile e impalpabile.
Il vento qualche volta profuma, altre volte puzza. Non dipende da lui, ma da ciò che c’è nell’aria.
Il vento può essere caldo, gelido, o fresco. In genere decidono le stagioni, ma lui, volentieri, sconvolge le abitudini.
Il vento a volte porta o annuncia un temporale. Altre spazza le nuvole e riporta il sereno.
Il vento si infila dappertutto, senza bisogno di chiedere permesso a nessuno. Passa dove sembra non possa farlo e rivela aperture dove parrebbe non essercene alcuna. Alcuni lo considerano, perciò, insolente e fastidioso. Isolano e si isolano. Chiudono e si chiudono.
Il vento può essere delicato ma lo si avverte più frequentemente come una potenza. Soffia dolce e urla anche di violenza, fino a distruggere ciò che l’uomo ha costruito.
Il vento, l’uomo non è ancora riuscito a riprodurlo. Al massimo muove un po' l'aria, ma il vento – quello vero – è tutta un’altra cosa.
Il vento nessuno ancora l’ha catturato. E nessuno mai riuscirà a farlo.
Il vento quando arriva, forte o leggero che sia, muove sempre qualcosa. Il suo passaggio crea comunque qualcosa di nuovo. Così il suo soffio è anche un giudizio che distingue gli uomini e le donne in due categorie. Chi lotta perché tutto torni e resti come è sempre stato; chi ama cercare ogni volta un mondo nuovo.
Il vento crea sempre disordine. O forse, è vero il contrario.
Il vento raccoglie un po’ di tutto e mette insieme cose che tra loro sembrano avere poco in comune.
Il vento fa cadere le foglie vecchie e le porta via.
Il vento trasporta il polline e i semi e distribuisce vita nuova in terreni incolti.
Il vento può essere sfruttato: per muoversi, per produrre energia, per asciugare.
Il vento soffia su tutti, buoni e cattivi, belli e brutti. Il vento è lo stesso in tutto il mondo.
Il vento, di per sé, non dà la vita, ma è fatto di qualcosa senza il quale non si può vivere.
Il vento rende irrequieti e sempre, un poco, inquieta.
Il vento fa venire il mal di testa.
Il vento spalanca le finestre chiuse. Ma capita anche che sbatta le porte aperte.
Il vento a volte fa proprio paura, altre mette allegria.
Il vento scompiglia i capelli e rende “elettrici”.
Il vento sussurra, fischia, ulula, ruggisce. Lui non fa altro che passare; è ciò che incontra a dargli una voce.
Il vento può anche togliere il fiato.
Il vento ravviva il fuoco, ma spegne le fiammelle.
Il vento è un divertimento: basta un aquilone, una girandola, un aeroplano fatto di carta.
Il vento sa persino far volare.
Il vento può essere a favore o contro. Dipende da che parte ci si gira.
Lo Spirito Santo è un po’ come il vento. Sì, è proprio come il vento.