Per fortuna che a un certo punto ho perso la fede. O meglio, quel modo di credere che era una vera caricatura della fede. Per fortuna, perché perdendo la fede ho trovato il Vangelo.
Il Signore Gesù disse ai discepoli: «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro! Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Tieniti pronto. Verrà. E colpirà.
Furtivo e improvviso, rapido e sfuggente, efficace e spietato.
Non pensare di poter dormire sonni tranquilli. Quelli li fanno i pagani, gli stolti, i superficiali. Tu no, tu non puoi essere così.
Vigila, sfiancati nelle veglie. Lavora, consumati negli sforzi.
A te, a cui è stato dato molto, sarà chiesto molto di più e se per gli sprovveduti increduli è prevista una pena, per te se ne prepara una di ben altra portata.
Stai certo. Verrà e colpirà.
Ma tu sii furbo e previdente, perseverante e preciso, instancabile ed efficiente. Così, forse, la scamperai. Forse.
Perché, in fondo, non si sa mai: un colpo di sonno, un attimo di distrazione, un istante di debolezza. Pensi che Lui non veda e che non sappia? Sciocco.
Egli scruta, misura e soppesa: nulla sfugge alla Sua giustizia, che, altrimenti, non sarebbe che arbitrio. Ai giusti il premio, agli ingiusti il castigo.
Non dubitare. Verrà e colpirà.
Ma tu, ora che sai, difenditi.
Che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio.
Anche di Dio.
Per fortuna che a un certo punto ho perso la fede.
O meglio, quel modo di credere che era una vera caricatura della fede.
Per fortuna, perché perdendo la fede ho trovato il Vangelo.
No, non è vero, non è onesto. Non l’ho trovato, me l’hanno consegnato, senza alcun merito, a dir la verità.
Uomini e donne, vecchi e bambini, ricchi e poveri, colti e ignoranti che vivevano il Vangelo come un “agio”, un respiro profondo, una liberazione radicale.
Mi hanno spinto a chiedermi: dove, come, quando, in che senso il Vangelo può essere così? E col tempo, con la pazienza, con il coraggio me l’hanno indicato.
E mi hanno fatto sentire e vedere: «Beati quei servi… Beati loro… Egli passerà a servirli… Il Figlio dell’uomo viene…».
Egli viene. Ogni momento è quello buono, ogni momento è quello della Sua venuta. Egli è Colui che viene, Colui che incessantemente si fa prossimo tuo e della tua storia.
Anche quando tutto fa pensare che non è il momento della Sua Presenza; anche quando le circostanze tutte lasciano credere tranne che alla Sua vicinanza; anche quando non c’è nulla di te adeguato all’incontro con Lui.
Egli viene sempre.
Viene per te. E viene per servirti. Per accudirti e darti gioia. Per l’unico e solo scopo di sollevare i pesi dalle tue spalle, ravvivare le tue speranze, risollevarti dalle tue umiliazioni, accrescere le tue soddisfazioni, far splendere le tue bellezze.
Egli viene e tutto di Sé è a servizio della tua beatitudine.
Beato te. Perché Egli vuole te e viene per te. E se ogni momento è quello della sorpresa della Sua venuta; e se ogni istante è l’occasione per lasciare riempire la vita dalla Sua Presenza; e se ogni giorno è quello in cui godere dei Suoi benefici, vuoi forse perdere l’occasione? Vuoi non passare ogni singolo secondo nell’attesa trepida dell’incontro? Ti addormenterai in una vita spesa dietro ad altre attese che questa? Non sarai anche tu come colui che aspetta sveglio lo sposo?
Ogni volta che si usa il Vangelo per intimorire, minacciare, ricattare si viola il volto autentico di Dio.
Il Vangelo serve per liberare, sempre e comunque.
E per innamorare di un Dio così bello che, per crederLo vero, ci vuol proprio fede.
Quella autentica.