Preparati c’è un treno che passa a raccoglier l’umanità. Senti il tuono d’acciaio rotolare sulle rotaie? Dai preparati, ti porto con me. Prendi poche cose, non serve molto là dove andremo. E’ un viaggio di sola andata, sì.
Sali, sali adesso e non voltarti indietro. Che questo sia l’ultimo giorno di oscurità e dolore. Il domani sarà di luce e pace, una terra di speranza e armonia. Staremo insieme in un posto dove i sogni non vengono infranti e la libertà è l’unica legge.
Siedi, goditi il viaggio e anche la compagnia: santi e peccatori, ladri e prostitute, giocatori d’azzardo e anime buone, re e buffoni. Tutti su, tutti insieme.
Le ruote sferragliano ascoltale, è il suono della libertà. Tieni stretta la tua fede, ti servirà e non andrà perduta. Butta il biglietto, non serve più. Basta salire e ringraziare il Signore.
C'era un potentissimo grido di libertà nelle train songs, quella canzoni che gli schiavi di colore del Nord America utilizzavano per scambiarsi informazioni in codice circa la Underground Railroad (la rete segreta messa insieme dagli abolizionisti all’inizio dell’800 per favorire la fuga verso gli stati liberi, il Canada e il Messico).
Bruce Springsteen non poteva certo rimanervi indifferente, considerato che il bisogno di fuggire da un presente oppressivo verso un altrove di salvezza rimane l’anelito più potente di tutto il suo rock. Così nel 1999 scrive «Land of hope and dreams», pescando proprio dall'antica tradizione Spiritual.
Di che parla però il pezzo? Liberazione sociale? Utopia? Di quale fede si tratta? Che treno è questo? Amore, rock, Dio, l’ultimo viaggio della vita? Dov'è questa terra di sogno e speranza? Non si sbilancia.
Ma l'eternità fa capolino, perché è evidentissimo un dato: Springsteen prende un mezzo di riscatto ed emancipazione da una condizione alienante e frustrante - la train song - allargandolo a una dimensione spirituale di salvezza definitiva e di carattere universale.
Un pezzo così è la perfetta colonna sonora della Pasqua.
Nei giorni della Sua morte e resurrezione, infatti, Gesù stringe con il carrozzone di umanità varia che ha raccolto - poveri e ricchi, santi e peccatori, credenti e dubbiosi, nessuno escluso - una «nuova ed eterna alleanza» e annuncia che le parole e i gesti di liberazione compiuti fin lì erano segno, annuncio e anticipazione di una salvezza infinita che supera la morte.
Una dinamica di liberazione, un'opera di speranza, un movimento di comunione. Tre su tre: tra il rock di Springsteen e la musica della Pasqua c'è sintonia.
E vedo la stessa sintonia in tutti gli uomini, credenti e non, capaci di rendere attuali quei tre aspetti. Chi guarda avanti, chi cerca di sanare le fratture, chi rompe le schiavitù sociali; chi lotta contro l'emarginazione, chi si ribella all'appiattimento sul presente, chi lavora perché tutti abbiano un'opportunità.
La Pasqua - o il Regno di Dio, se ti piace di più - è all'opera in tutti costoro e in tutte le situazioni che suonano quella musica di libertà, salvezza e comunione.
Perciò, fa' pure tutti i tuoi riti del Triduo di Pasqua, confessati, comunicati, digiuna, bacia il crocefisso, visita i sepolcri, vai alla Coena Domini, alla Passione, alla Veglia di Resurrezione, ma ricorda che la tua non sarà una musica pasquale se a tutto ciò non aggiungerai queste tre note imprescindibili.
1. Libera e liberati.
Ribellati a tutto ciò che ha la forma di una catena, ancor più se ha il carattere dell'ingiustizia: dipendenze di ogni genere, sfruttamenti sociali, abitudini abbrutenti, ricatti affettivi, manipolazioni psicologiche, violenze morali, ideologie plagianti.
Cominciando da te e dalle piccole o grandi schiavitù in cui sei caduto o in cui, anche involontariamente, hai vincolato il prossimo.
2. Spera e fa' sperare.
Non contribuire a dare più visibilità al male di quel che è necessario e impara a difendere il bene anzitutto dandogli lo spazio e il riconoscimento che merita.
Porta vita ovunque, comunque e per chiunque. Ma fallo in modo concreto, reale e tangibile perché sperare e sognare non sono sinonimi. Crea opportunità e prospettive, dai fiducia e responsabilità.
3. Unisci e unisciti.
Assumi lo stile di chi intercede, di chi si mette in mezzo ai muro-contro-muro per costruire un ponte tra le due sponde, di chi ha il coraggio di mediare al di là delle ragioni di parte.
Fatti anche vicino a chi non è di nessuno e fa' in modo di appartenergli come appartieni a quelli di casa tua.
E poi, se proprio cerchi una colonna sonora, metti Springsteen, che non sarà certo il Messia, ma qualcosa di divino il suo rock ce l'ha.
E tu, che nota aggiungeresti?