Il Risorto porta ancora i segni della Croce.
Li mostra, porgendo mani e piedi.
La morte non ha più potere, ma le ferite restano aperte.
Il Risorto indossa ancora l’abito di questa umanità.
Cammina, si lascia toccare, prepara un pasto, condivide una mensa.
La Vita nuova è un «oltre» ma seminato in questa carne e in queste ossa.
Il Risorto veste ancora il grembiule di chi serve.
Si sporca di dubbi di fede, di preoccupazioni per il futuro, di timori per il presente.
VederLo vivo è servire in ogni istante la propria e altrui povertà.
Il Risorto sceglie ancora gli affetti deboli di questo mondo.
È nuovo compagno di chi l’ha rinnegato, fedele fratello di chi è fuggito, amico stabile di chi l’ha tradito.
La resurrezione resta anzitutto un mistero tutto d’Amore.
Il Risorto crede ancora alla bellezza fragile che abita l’umano.
Consegna il testimone della Misericordia e manda sulle strade dell’incontro, della fraternità e dell’annuncio.
Il sepolcro vuoto è il testimone di infiniti processi di rinascita, percorsi di crescita, storie di riscatto.
Incontrare il Risorto non è avere un’apparizione.
Ma accogliere una «Visione».
Lasciare che una Parola sia maestra dello sguardo e luce dell’intelletto, degli affetti, della volontà.
Credere al Risorto e sperimentarne la presenza è farsi sua memoria impregnando questo nostro umano di tutto il Vangelo che possiamo.
Con le ferite aperte, lo stomaco mezzo vuoto, le mani affamate di contatto, il cuore bisognoso di amicizia, la fede desiderosa di certezze, la volontà bisognosa di riscatto, l’animo in attesa della pace.
È così che Egli è con noi, tutti i giorni.
Buona Pasqua.
don Cristiano
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«Frammenti Eucaristici».
Pensieri sulla Coena Domini.
Prendere tra le mani l’umanità dolente è il gesto più sacerdotale che ci sia e per farlo non occorre altro che riascoltare le parole del Cristo: «Fate questo in memoria di me».
Siate dentro e con l’umano dolente, accettatelo in voi stessi, curatelo, offrite con la dedizione una parola che sappia di eterno.
Questo ci unge ogni volta tutti sacerdoti e a questa parola tutti promettiamo di essere fedeli.
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«L’hanno messo via alla svelta. Ed era il Figlio di Dio».
Pensieri sul Sabato Santo.
Si muore e “ci mettono via” alla svelta, perché la vita va avanti.
L’han fatto anche con Lui, vero uomo. E vero Dio.
Questa è una parola dura, difficile da ascoltare e ancora più da dire.
La morte di ogni uomo ha una dignità non perché il Figlio di Dio ne ha fatto un gesto straordinario e un’occasione unica.
Ma perché la sua è stata solo una morte come le tante.
Allora sì che la Resurrezione è anche per me e anche per te.
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grazie mille .buona pascua