«Calpestato come uno scarto, si muove in quella umanità - perfino quella nemica e feroce - come sopra un terreno sacro e inviolabile, degno del più profondo rispetto, della più alta cura, della più limpida considerazione.»
I racconti della Passione sono carichi di frastuono.
Il tumulto dei cuori alla mensa della Prima Eucaristia.
Il clangore delle armi nell’Orto.
Il ringhio delle false accuse.
L’urlo mortifero della folla che sceglie Barabba.
I colpi del martello sui chiodi.
Il latrare degli scherni sotto la Croce.
E una violenza prepotente accompagna i gesti, quelli di chi vuol colpire il Figlio di Dio ma anche quelli di chi lo vuol salvare.
Mani che strattonano e sequestrano.
Braccia che manipolano e forzano.
Parole che mentono e tradiscono.
Spade che colpiscono e flagelli che tormentano.
Le persone diventano scarti e le loro vicende il campo da gioco di interessi di parte.
La libertà è sacrificata e la dignità oltremodo violata.
Il piede pesante della Morte e dei suoi giochi cala con tutta la sua arroganza violenta.
Il Figlio dell’uomo viene schiacciato.
Nel frastuono e nel precipitare irrefrenabile della violenza, Lui pare muoversi, invece, silenziosamente in punta di piedi.
Conforta i discepoli.
Rincuora Pietro prima che lo rinneghi.
Guarda con comprensione il sonno vincere il dovere di vegliare.
Osa chiamare amico il traditore.
Regala pacatezza e delicata franchezza ai suoi accusatori.
Sospinge Pilato alla ricerca della Verità.
Risponde alla violenza col silenzio.
Copre gli insulti col velo del perdono.
Offre la parte migliore al ladro che lo chiede.
Calpestato come uno scarto, si muove in quella umanità - perfino quella nemica e feroce - come sopra un terreno sacro e inviolabile, degno del più profondo rispetto, della più alta cura, della più limpida considerazione.
E dal sepolcro sorgerà una salvezza che passeggerà per la storia «in punta di piedi».
In ogni gesto che onora la dignità umana.
In ogni opera che costruisce pace e giustizia.
In ogni atto che solleva, sana, guarisce.
In ogni progetto che restituisce gli uomini e le donne alla bellezza della loro libertà.
Ti auguro di entrare nella Pasqua di Cristo e nella vita di chi incroci con la stessa sua grazia.
Buona Pasqua, di cuore.
don Cristiano.
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