Il fiore che non t’aspetti. Perchè passeggi in un bosco che hai attraversato mille volte. Quei due narcisi all’improvviso non li avevi messi in programma. Non ne avevi mai trovati, tanto meno in quella zona. Gli alberi han cominciato già a rinverdire ma il sottobosco è ancora secco. I fiori sai cercarteli, dove e quando ormai li conosci bene. E i due narcisi non te li aspetti. Che ci fan lì? Eleganti senza spreco. Vanitosi non volgari. Sfacciato il giallo. Educato il verde. Belli. In coppia, più belli. Ti fan sorridere. Ma guarda se si può sorridere per un fiore all’improvviso!
La gratuità della scoperta ti sequestra. Passar oltre ti pare uno spreco, bisognerebbe fermarsi e fermarsi ancora. Se lo meritano. Ti spiegherebbero le scienze naturali il perchè del narciso. Te ne inquadrerebbero l’esistenza fino a motivarne la necessità, luogo e tempo compresi. Ma quando i narcisi sono per te, il perchè forse conta? Sono per te. Innegabilmente per te. Inaspettatamente per te. La legge di gratuità iscritta nel Creato e nella sua bellezza sono immediatamente un’evidenza. E il gratuito è, soprattutto, l’inatteso. O forse imprevisto, che sa pure più di inciampo.
Lo sarà anche il Figlio con il Suo Amore Pasquale: inatteso. Qualità, tempi, modi, intensità: il Suo Amore è l’imprevisto per eccellenza. Spacca gli schemi, rompe le attese. Fuori luogo, fuori tempo: non così, non lì. E’ così che ti sequestra: gli capiti addosso, e ti accorgi è per te. Innegabilmente per te. Inaspettatamente per te.
Vivere il Vangelo è lasciare a Lui di coglierti così alla sprovvista, spiazzandoti con una gratuità che non speri e che non potrai mai prevedere. Fino a farti ridere. Annunciare il Vangelo è diventare, a tua volta, la giunchiglia che l’altro non s’aspetta, l’amore dove non è previsto, quando non è atteso, come non si può immaginare.
Ma così è una faccenda di Fede, sul serio. Quella con gli schemi non ci va d’accordo, parente com’è dell’Amore inatteso. Bel problema. Da Nazareth non sorge profeta… Truffatori e prostitute non sono compagni adeguati… Il sabato non è il momento giusto… La Croce è il luogo più inadeguato. “Maestro, dicci quando avverranno queste cose… Maestro chi è il mio prossimo… Maestro quante volte bisogna perdonare… Maestro non mi laverai mai i piedi…”.
Schematizzare, formalizzare, catalogare. E poi istituzionalizzare, progettare, programmare. Infine produrre, confezionare, distribuire. Così che si possa acquistare, consumare, riciclare. E il “per te”, poi, chi lo avverte più?
C’abbiam provato fin dal principio tutti, indistintamente, a dirGli il come, dove, quando e persino il perchè. Lasciar scorrazzare libero Uno così, può anche andare in giro a far danni.
Continuiamo a farlo. Continuo a farlo. Con certi modi di insegnare il Vangelo, di organizzare la Comunità cristiana, di fare attività caritative; anche con un certo modo di stare nella cultura e nella società, persino con certe teologie o sedicenti tali. “Così e non cosà… Con questi e non con quelli… Per questi e gli altri no… Qui e non di là…”. Perché a essere solo giunchiglie è pericoloso: e se nessuno si ferma a guardarti? E se uno sbadato ti calpesta? Troppo debole. Si rischia perfino di essere inutili. Ti pare?
Ma ciò che viene dallo Spirito è come il vento, non sai di dove viene nè dove va. E l’Amore che ha sfondato la porta del Sepolcro non teme le nostre rozze gabbie. Si svincola d'un balzo, anzi no, con una risata. Che poi è la cosa più simile ad un fiore. E ogni giorno, a ben vedere, ha il suo fiore che non t’aspetti. Ieri, come oggi, così domani.