Chi ancora pretende di oggettivare la Misericordia come fosse un copione di cui si sanno già le battute, si arrenda.
Basta leggere i Vangeli con onestà intellettuale per rendersi conto che la Misericordia non risponde ai criteri della contabilità, della matematica, della meccanica, della giurisprudenza, della logica, della razionalità, dell'economia, della strategia, della prudenza, della geometria, del commercio, della convenienza.
La Misericordia è genio artistico, eccesso poetico, irrazionalità incomprensibile, sconsideratezza pura, rischio inaccettabile, gratuità limpida, eccedenza incontenibile, credito incontrollato, occasionalità imprevista.
La Misericordia è uno sconfinamento consapevole, un buco di bilancio, un sassolino nell'ingranaggio, un calcolo che non torna, un assolo impertinente, un orologio fuori tempo, una carta che spariglia, una scorciatoia scaltra, un improvviso colpo di scena.
Chi ancora pretende di oggettivare la Misericordia come fosse un copione di cui si sanno già le battute, si arrenda.
Dio recita sempre a soggetto.