Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono (Mt 5, 23-24)
Il moralista dirà: «Certo, per star davanti a Dio occorre essere puri». Lo spirituale commenterà: «Infatti per pregare con efficacia è necessario essere in pace e sereni nel cuore». Il legalista sentenzierà: «Senza riconciliazione la presentazione del sacrificio non è perfetta». Il teologo affermerà: «Dio preferisce la misericordia al sacrificio».
Ma forse è solo che Dio sta in seconda fila. E ci si mette Lui, aspettando il suo turno. Perchè a Lui, venir per ultimo dopo che tutti sono stati serviti, piace. E’ il suo posto. “Prima” di Lui c’è altro, di più importante. Prima gli uomini e la comunione tra loro, Lui viene dopo.
Un genitore gode forse delle attenzioni di figli che sa in guerra tra loro? Non preferirà più la riconciliazione tra loro all’affetto per sé? Esiterà a mettersi da parte in vista dell’armonia tra loro? Non si sentirà più amato a sua volta se tra i figli riprende a scorrere il bene?
Dio dà la precedenza alla comunione tra i figli. Sta in seconda fila. E nemmeno spinge.
E sono certo non sopporti chi usa Lui e i presunti doveri nei Suoi confronti per giustificare le inadempienze nella Carità.